1 / 12       Le Kremlin à Moscou, (1889-1911).

2 / 12       Le Bateau de Marbre au Palais d’Été à Pékin, (1889-1911).

3 / 12       Cuisine de rue à Naples, (1889-1911).

4 / 12       Le phare Eddystone à Plymouth, (1889- 1911).

5 / 12       Débarquement d’un bateau à vapeur à Alger, (1896).

6 / 12       Lucerne et le Pilate, (1889-1902).

7 / 12       Le Cervin et l’Hôtel Riffelhaus à Riffelberg, (1893).

8 / 12       La vieille ville de Biskra, (1889-1911).

9 / 12       La sortie du tunnel du Gotthard à Göschenen, (mars 1901).

10 / 12       Groupe de bédouins dans le désert d’Israël, (1895) par Félix Bonfils.

11 / 12       Le château de Chillon au bord du Lac Léman et les Dents-du-Midi, (1889-1911).

12 / 12       Le Vieux-Port de Marseille, (1889-1911).

Il mondo in fotocromia

Tutto iniziò nel 1880 quando Hans Jakob Schmid (1856-1924), un litografo di Zurigo, perfezionò una tecnica di stampa fotografica, chiamata Photochrome, che permetteva di ottenere foto a colori a partire da negativi in bianconero. Ogni negativo veniva infatti trasferito su tante pietre litografiche quanti erano i colori da riprodurre nell'immagine finale: un sistema rivoluzionario per l'epoca, in grado di restituire alle stampe colori tenui e sfumati in un periodo in cui la fotografia a colori era ancora poco più di un'intuizione. Il processo fu brevettato il 4 gennaio 1888 dalla Orell Füssli di Zurigo – la stamperia in cui lavorava Hans Jakob Schmid – che nel 1889 darà vita all'azienda Photochrome Co. (Photochrom Zürich), a sua volta ribattezzata Photoglob Zürich (P. Z.) nel 1895. Da quel momento le stampe fotocromatiche vennero prodotte in una vasta gamma di formati (da 12x17 fino a 48x91cm) e vendute sia all'interno di album di viaggio sia sotto forma di cartoline postali, cosa che fece acquisire loro una grande popolarità che, ben presto, oltrepassò i confini della Svizzera. Fu un successo enorme (solo nel 1911 vennero prodotti più di diecimila esemplari), dovuto in parte alla qualità e al realismo dei queste immagini, in parte all'esplosione del turismo che connotò la fine del XIX secolo. Per far fronte all'imponente domanda crescente, vennero così aperte due succursali: The Photochrom Co. Ltd a Londra (1896) e la DPC - Detroit Photographic Company a Detroit (1898), trasformata in seguito nella Detroit Publishing Company (1905). Le stampe fotocromatiche apparivano come la scoperta del secolo, finché la Prima Guerra Mondiale e l'arrivo sul mercato della vera fotografia a colori non misero fine alla loro parabola.
Per ricordarla, il Musée suisse de l’appareil photographique di Vevey propone, presso le proprie sale, un percorso di oltre cinquecento stampe fotocromatiche. Si tratta di immagini provenienti dalle collezioni di Gerhard Honegger e Thomas Ganz che, acquisite rispettivamente nel 2006 e nel 2008, restituiscono un ritratto d'altri tempi non solo dell'Europa, ma anche del Nord Africa, del Nord America e dell'Asia. Una mostra che si presenta dunque come vero e proprio giro del mondo a colori, una sorta di viaggio a ritroso nel tempo che i visitatori potranno intraprendere dal 17 febbraio al 21 agosto 2016.

Un tour du monde en Photochromes
Musée suisse de l’appareil photographique, Grande Place, 99 - Vevey (Svizzera)
17 febbraio – 21 agosto 2016

orario: da martedì a domenica, ore 11,00 - 17,30 | chiuso il lunedì | aperto nei giorni festivi
ingresso: libero
info: +41 (0)21 9253480
cameramuseum@vevey.ch
www.cameramuseum.ch

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[ RISORSE ESTERNE ]
Musée suisse de l’appareil photographique

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pubblicato in data 25-01-2016 in NOTIZIE / MOSTRE







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