© Mario Badagliacca.
Racconti di copertina
La copertina del primo numero di FPmag, articolato sui rapporti tra immagine e memoria, è stata affidata a Mario Badagliacca, che ci ha rilasciato una breve intervista in cui spiega in quale contesto è stata realizzata
Due scarpe, spaiate, che portano i segni di innumerevoli percorsi. Di passi ripetuti, ancora e ancora, su qualsiasi terreno e in qualsiasi condizione.
Scarpe che hanno calpestato strade dominate dalla brutalità umana, e probabilmente la sabbia del deserto e i ponti di qualche carretta del mare, prima di approdare in territorio italiano e finire nella discarica di Lampedusa. Quanti passi occorrono per conquistarsi un futuro migliore? Sono solo due logore scarpe di diversa fattura, come tante, consumate e accomunate però dalle insidie della migrazione. Sono scarpe di migranti. Mario Badagliacca ce le mostra leggermente sovrapposte, su un asettico sfondo bianco. Un modo per sottolineare, forse, la convergenza di intenti e sentimenti di chi le ha indossate. Da qualsiasi paese provengano, e chiunque fossero coloro che le hanno calzate, non è difficile immaginare condizioni di viaggio e di vita simili. Così come speranze e paure condivise. Ecco allora che, grazie alla mediazione fotografica, queste due scarpe divengono moribondi custodi di memorie private raramente tenute in considerazione dalla Storia. L’incipit di un racconto sineddotico dietro il quale si affollano milioni di volti e altrettante storie diverse nella forma, ma non nella sostanza. |
Salvarle dall’oblio, insieme ai molti altri oggetti personali presenti in questo lavoro, significa restituire ai loro proprietari – i migranti, di qualsiasi nazionalità, etnia e religione – una sorta di certificazione di esistenza. Una certificazione collettiva e per assenza, certo, che sebbene non possa restituirci il profilo identitario di ciascun individuo coinvolto, può farci riflettere sulla condizione di disagio e di invisibilità che vivono quotidianamente queste persone in fuga, colpevoli di ricercare nel nostro Paese (o attraverso di esso) un’opportunità di riscatto.
Per questo l’abbiamo scelta come copertina. Perché sono tante le storie che si affollano lungo le strade della memoria, quasi infiniti i possibili percorsi da seguire. E ci piaceva iniziare da chi difficilmente viene ricordato, troppo spesso giudicato a priori e, in genere, frettolosamente dimenticato. Ma lasciamo che sia l'autore, Mario Badagliacca, a spiegarci meglio l’intento del progetto nel video a seguire. Si ringrazia per il supporto logistico l'ISFCI di Roma e in particolare Dario Coletti e Maurizio Valdarnini.
[ Stefania Biamonti ] |
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