Marshall (TX) 25.07.2009
Addyson mentre viene truccata dalla madre.
© Barbara Baiocchi
I concorsi di bellezza per bambini sono una tematica non nuova per il fotogiornalismo. Già cinque anni fa una giovane studentessa italiana di un corso di fotografia lo aveva affrontato per il suo lavoro di fine corso
La tematica per gli europei abbastanza scioccante dei concorsi di bellezza per bambini non è certo una novità nel mondo del fotogiornalismo. Già una quindicina di anni fa, Francesco Zizola lo aveva affrontato con un lavoro realizzato nel 1999 in California poi confluito nel volume Né quelque part (edito in Italia nel 2005 con il titolo Born somewhere). Abbiamo incontrato Barbara Baiocchi, giovane fotografa romagnola proprio su questo tema aveva svolto il suo lavoro di fine corso quando frequentava la scuola di fotografia «Sono passati ben cinque anni – racconta Barbara Baiocchi – era il 2009, mi ero iscritta a un master di reportage e dovevo realizzare un lavoro finale. Avevo visto delle fotografie di Francesco Zizola che ritraevano dei bambini che erano stati fatti partecipare dai genitori a dei concorsi di bellezza, per questo avevo deciso di provare a raccontare questa storia». È stato difficile realizzare questo lavoro? «La vera difficoltà è stata nel prendere i contatti. Ero ancora a scuola e non sapevo ancora troppo bene come muovermi, ma informandomi ce l'ho fatta, nonostante tutto. Sotto il profilo umano invece ricordo che spesso mi sembrava di essere piombata in un mondo surreale dominato dal cattivo gusto». Dove sei stata in particolare? «All'epoca mi sono centrata su due stati, scattando soprattutto in Texas e Illinois». |
Cosa ricordi in particolare di questa esperienza? «La cosa che mi ha colpito di più sono state le madri. Nella maggior parte dei casi terribili. Trattavano le figlie come bambole, non come esseri umani». Ti hanno fatto problemi a fotografare i figli? «Dipende. In alcuni casi le madri erano orgogliose della cosa, anche perché in fondo erano lì proprio per far vedere la bellezza delle loro figlie. In altri ho trovato persone che non volevano scattassi fotografie nemmeno durante il concorso, figuriamoci entrare nelle loro case». E dei bambini cosa ricordi invece? «Anche in questo caso le reazioni che ho incontrato sono state parecchio differenti. Certe bambine erano tutt'altro che felici di doversi sottoporre a tutte le attenzioni che permettono di arrivare a esibirsi in un concorso. Qualcun'altra invece era felice e orgogliosa dei successi conseguiti». Sei riuscita a spiegarti cosa spinge le madri? «La sensazione che ho avuto parlando con loro è che in molti casi riversassero le proprie aspirazioni e delusioni sulle figlie. In altri casi, invece, credo che ci fossero di mezzo anche questioni economiche». |
Celebrity Pageant, Longview (TX), 25.06.09.
Negli Stati Uniti i concorsi di bellezza per bambini sono un vero e proprio business.
© Barbara Baiocchi
Sunshine Contest, Elgin (IL), 26.08.09.
I genitori sono attenti a documentare le esibizioni.
© Barbara Baiocchi
Celebrity Pageant, Longview (TX), 25.06.09.
Caiylen, 8 mesi. Nei concorsi i partecipanti vengono divisi in categorie di età e di genere.
© Barbara Baiocchi
Sunshine Contest, Elgin (IL), 26.08.09.
Veri e propri set fotografici vengono allestiti durante i concorsi.
© Barbara Baiocchi
Plainfield (IL) 09.12.2009.
I book fotografici di presentazione delle
Miss sono composti da foto pesantemente ritoccate e modificate, alcune fotografie sembrano veri e propri fotomontaggi.
© Barbara Baiocchi
Marshall (TX) 25.07.2009.
Addyson, mentre viene vestita dalla madre, è molto più interessata ai cartoni animati trasmessi dalla televisione.
© Barbara Baiocchi.
Sunshine Contest, Elgin (IL), 26 agosto 2009.
In molti casi le madri costruiscono, nei garage o all'interno delle abitazioni, delle pedane in cui allenano le figlie a sfilare per i concorsi.
© Barbara Baiocchi
Marshall (TX) 25.07.2009.
Nei temi dei concorsi spesso si ritrova quello delle bambole, nel quale le concorrenti si vestono e truccano per assomigliare il più possibile ad una bambola. Spesso la bambola che cercano di imitare la tengono in braccio durante l'esibizione.
© Barbara Baiocchi
Barbara Baiocchi - Nata nel 1982 a Rimini, dopo la laurea in Scienze Psicologiche dell'Intervento Clinico, Barbara decide di frequentare l'Accademia di Fotografia John Kaverdash di Milano e inizia il suo percorso fotografico. Da novembre 2009 collabora con l'agenzia fotogiornalistica Prospekt che la porta ad approfondire temi sociali e di attualità, accanto a progetti fotografici personali di carattere intimista. Dal 2011 si interessa al legame tra la fotografia e il video, e decide di proseguire la sua formazione con il corso di Arti multimediali interattive presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
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