Non mi dilungo sulle attrattive più note della città, dalla Scalinata Virgilio dominata dalla colonna terminale della via Appia, a piazza Duomo e alla vicina e panoramica piazza Santa Teresa che si affaccia su un ramo del porto, al gioiello architettonico di San Giovanni al Sepolcro e ai tesori del Museo Provinciale, alla possibilità di vedere i resti romani conservati sotto il moderno Teatro Verdi, agli altri numerosi suggestivi insediamenti storico-artistici. Poi è inevitabile subire il fascino della lunga passeggiata che si dipana lungo la banchina del porto con lo scenario di fondo del Casale, dominato dall’ardita architettura del Monumento al Marinaio, moderno simbolo della città, insieme all’antica colonna romana in cima alla Scalinata Virgilio. Tra bar e ristoranti accoglienti la passeggiata sul lungomare vive le ore mattutine in un clima di rilassata contemplazione per il paesaggio del porto, animato dalla laboriosità e dai movimenti legati alle attività marinare, in attesa che il tardo pomeriggio e la sera si animino di persone, indigeni e turisti, che rendono palpitante il percorso. Una passeggiata diversa da quelle praticate sul vicino corso principale, caratterizzato in senso commerciale. La passeggiata e le tappe sulle panchine o nei bar del lungomare costituiscono il momento non utilitaristico della gente brindisina, ma non solo, il momento dedicato al piacere, al godimento del clima portuale: la Scalinata Virgilio diventa luogo deputato di ritrovo e vicino ad essa si può fruire anche di una iniziativa artistico-culturale di alto livello come la Fondazione Faldetta, una pregiata collezione archeologica privata che spesso propone mostre di arte contemporanea. Ma questi sono elementi che si possono trovare su qualsiasi guida turistica.
Pio Tarantini, All'interno del Museo Faldetta, Brindisi. © Pio Tarantini.
Nella fruizione quotidiana sicuramente la passeggiata sul lungomare, in anni recenti completamente ristrutturata, funge da catalizzatore per una città che tenta di rilanciare il suo aspetto e la sua funzione, stretta da una crisi che ha visto penalizzato il ruolo del porto ‒ adesso tuttavia in ripresa con l’approdo di alcune navi da crociera ‒ e la struttura economica della città, dove la crisi economica globale e italiana in particolare ha inciso profondamente.
Pio Tarantini, La darsena all'interno del Castello Alfonsino Aragonese, Brindisi. © Pio Tarantini.
Brindisi, tuttavia, pare avere le carte per una ripresa e un rilancio economico-turistico basato su nuovi parametri che non possono essere più quelli delle grandi industrie, cattedrali nel deserto, né quelle di un turismo sempre più dinamico e sfuggente, dove vince chi sa meglio organizzare e presentare, con un intreccio adeguato tra pubblico e privato, le proprie peculiarità ed eccellenze. Alle istituzioni pubbliche il compito di delineare strategie adeguate alla nuova economia e a incoraggiare le iniziative private: ai privati quello di inventare, osare, proporre secondo l’antica vocazione levantina di un popolo aperto sempre a nuove esperienze. [ Pio Tarantini ]
Pio Tarantini, Ingresso del porto, Brindisi. © Pio Tarantini.
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◎ Pio Tarantini
pubblicato in data 11-09-2017 in DueCittaMoltiMari
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