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Emma Sarpaniemi, Two Ways to Carry a Cauliflower. © Emma Sarpaniemi. 1 / 5       Emma Sarpaniemi, Two Ways to Carry a Cauliflower. © Emma Sarpaniemi.

Il fotografo Eros Mauroner in visita allo spazio di Palermofoto durante l'edizione 2023 dei Rencontres de la Photographie di Arles. © Salvo Veneziano. 2 / 5       Il fotografo Eros Mauroner in visita allo spazio di Palermofoto durante l'edizione 2023 dei Rencontres de la Photographie di Arles. © Salvo Veneziano.

Visitatori nello spazio espositivo allestito da Palermofoto nell'ambito dei Rencontres de la Photographie 2023 di Arles. © Salvo Veneziano. 3 / 5       Visitatori nello spazio espositivo allestito da Palermofoto nell'ambito dei Rencontres de la Photographie 2023 di Arles. © Salvo Veneziano.

Un momento della visita alla mostra La splendeur de l'artisane di Sofia Kulik. © Salvo Veneziano.4 / 5       Un momento della visita alla mostra La splendeur de l'artisane di Sofia Kulik. © Salvo Veneziano.

Un momento della visita, nel Jardin d'été, della mostra Les_enfants_du_Fleuve di Johanna Lamoulère. © Salvo Veneziano. 5 / 5       Un momento della visita, nel Jardin d'été, della mostra Les_enfants_du_Fleuve di Johanna Lamoulère. © Salvo Veneziano.

Arles ritorna a splendere

Rencontres de la Photographie di ArlesC’é tempo fino al 24 Settembre per visitare le mostre dei Rencontres d'Arles e come ogni anno noi lo abbiamo fatto all’inizio di luglio, durante la settimana d’apertura del festival.

Le strade di Arles durante la settimana di apertura dei Rencontres de la Photographie 2023. © Salvo Veneziano. Le strade di Arles durante la settimana di apertura dei Rencontres de la Photographie 2023. © Salvo Veneziano.

I Rencontres de la Photographie di Arles ci sono da oltre 50 anni ma l’aria di fotografia che si respira nella cittadina francese durante il festival è ancora fresca e frizzante come sempre. Quest’anno, pur non essendoci un vero e proprio festival ‘OFF’ durante la settimana inaugurale era comunque possibile visitare decine di mostre che spesso, anche se con installazioni talvolta più modeste, poco avevano da invidiare a quelle ufficiali per qualità e originalità.

Le strade di Arles durante la settimana di apertura dei Rencontres de la Photographie 2023. © Salvo Veneziano. Le strade di Arles durante la settimana di apertura dei Rencontres de la Photographie 2023. © Salvo Veneziano.

Molte di queste mostre organizzate al di fuori del programma ufficiale stanno sempre di più invadendo le settimane successive a quella inaugurale che tradizionalmente ospitava l’OFF, numerose esposizioni parallele infatti rimangono aperte per tutto il mese di Luglio e altre ancora apriranno i battenti in agosto quasi a voler sottolineare che l’OFF dato per spacciato da molti, sta invece crescendo ancor di più in piena autonomia.

Un momento della vista alla mostra Constellation di Diane Arbus. © Salvo Veneziano. Un momento della vista alla mostra Constellation di Diane Arbus. © Salvo Veneziano.

A differenza dell’edizione 2022 le cui mostre ufficiali ci avevano un po’ deluso, quest’anno il programma dei RIP ci ha invece entusiasmato, se capitate da quelle parti non perdetevi Constellation, la mostra di Diane Arbus, un allestimento strepitoso di cui poco diremo e mostreremo per non rovinare l’effetto sorpresa che provoca. Le quasi 500 fotografie dell’autrice tra cui perdersi nel migliore dei modi sono ospitate nella principale sala espositiva della Fondation Luma, e l’ingresso alla mostra (peraltro gratuito con prenotazione su www.luma.org) da anche la possibilità di visitare il nuovo futuristico edificio con tanto di scivolo e terrazza panoramica che si trova presso Les Ateliers poco fuori dal centro della città.

Lo scivolo all'interno della Fondation Luma. © Salvo Veneziano. Lo scivolo all'interno della Fondation Luma. © Salvo Veneziano.

Constellation, che da sola varrebbe un viaggio ad Arles, celebra il centenario della nascita di Diane Arbus ed è la più ampia presentazione di opere dell’autrice mai esposta.Le immagini in mostra sono tutte prove di stampa originali alcune ancora inedite, realizzate negli ultimi 30 anni da Neil Selkirk, uno studente di Diane Arbus, l’unico autorizzato a stampare dai suoi negativi dopo la morte dell’autrice.

Un momento della visita alla mostra Søsterskap. © Salvo Veneziano. Un momento della visita alla mostra Søsterskap. © Salvo Veneziano.

Søsterskap, in mostra all’Eglise Sainte Anne in place de la Republique, fa il punto sulla fotografia nordeuropea contemporanea, mettendo insieme il lavoro di diciassette fotografe operanti in Danimarca, Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia a partire dagli anni Ottanta. Approcci diversi e spesso colorati per una mostra formalmente fresca e giovane ma che esplora bene e a fondo lo stato sociale nordeuropeo dalla prospettiva del femminismo intersezionale.


E per i più curiosi ecco il video dietro le quinte della foto ufficiale dei Rencontres de la Photographie 2023 di Arles, un autoritratto che fa parte proprio di questa mostra, raccontato dall’autrice Emma Serpaniemi

Un momento della vista alla mostra My Polaroid Friends di Wim Wenders. © Salvo Veneziano. Un momento della vista alla mostra My Polaroids Friends di Wim Wenders. © Salvo Veneziano.

L’Espace Van Gogh ospita My Polaroid Friends di Wim Wenders. Le polaroid di questa mostra sono un vero e proprio taccuino fotografico scritto dal regista durante le riprese di The american friend girato alla fine del 76 ad Amburgo con Denis Hopper e Bruno Ganz.
«A quel tempo, le Polaroid corrispondevano agli scatti che faresti oggi con il tuo smartphone. Le Polaroid erano il predecessore analogico della fotografia istantanea, rappresentavano davvero un taccuino fotografico, solo che le macchine fotografiche sputavano originali” stampati!» (Cit. Wim Wenders).
Un’esposizione interessante che però, proprio per il suo fascino, lascia lo spettatore con la voglia di vedere di più, specie chi ha avuto tra le mani Polaroid stories il bellissimo libro del regista con le sue 36 storie istantanee in Polaroid.

Un momento della vista alla mostra L'esprit nomade di Jacques Léonard. © Salvo Veneziano. Un momento della vista alla mostra L'esprit nomade di Jaques Léonard. © Salvo Veneziano.

Da non perdere al Musee Reattu L’esprit nomade la retrospettiva dedicata a Jaques Léonard.
Centocinquanta immagini tra cui spiccano quelle dedicate ai Gitani che Jacques Léonard, dopo aver sposato Rosario Amaya una Rom della comunità Montjuïc, ha potuto raccontare fotograficamente come solo uno di famiglia potrebbe fare.

Un momento della vista alla mostra Holy Leaf di Maciejka Art. © Salvo Veneziano. Un momento della vista alla mostra Holy Leaf di Maciejka Art. © Salvo Veneziano.

Tra le mostre visitabili alla Croisiere, davvero interessante è Holy Leaf di Maciejka Art, vincitrice del Dummy Book Award 2022. Nella mostra e nel bellissimo libro dagli occhi verdi, l'autrice racconta con personale magia la comunità afrodiscendente della Costa Chica, un piccolo tratto di terra messicana, riconosciuto solo di recente sulle mappe storiche e politiche, concentrando il suo sguardo intimo e complice sulle donne della comunità.

Un momento delle letture portfolio di FPmag curate da Palermofoto. © Salvo Veneziano. Un momento delle letture portfolio di FPmag curate da Palermofoto. © Salvo Veneziano.

E naturalmente c'eravamo anche noi di FPmag rappresentati da Palermofoto, la nostra redazione in terra di Sicilia, sempre presente ad Arles. Molte le attività svolte durante la settimana inaugurale dei Rencontres de la Photographie di Arles. Tra questi le immancabili letture portfolio che ci hanno permesso di venire a contatto con autori di ogni provenienza con incontri che hanno prodotto scambi culturali e personali di reciproco accrescimento.

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pubblicato in data 20-07-2023 in NOTIZIE / MOSTRE

Arles2023 WimWenders SalvoVeneziano






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