È una mostra che esplora contemporaneamente la potenza e i limiti del mezzo fotografico nella ricerca della verità, quella che verrà esposta a Torino, presso gli spazi di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, a partire dal 27 gennaio 2016.
Ideata da Diane Dufour, l'esposizione propone undici casi-studio per illustrare un approccio scientifico alla fotografia in grado di trasformare quest'ultima in uno strumento giudiziario. Un corpus di opere che coprono più di un secolo di storia della fotografia forense, dalle prime immagini entrate nelle aule di tribunale fino alle fotografie satellitari usate dalle organizzazioni per i diritti umani per denunciare l’uccisione di civili, come nel caso degli attacchi con i droni. «Più di ogni altro avvenimento – scrive la curatrice e ideatrice della mostra, Diane Dufour – i fatti criminali si rivelano opachi, indescrivibili, non rappresentabili. Nella materia stessa dell’immagine sono impressi una moltitudine di segni chiari, mescolati a segni confusi, possibili “trappole” affiancano dettagli significativi. L’immagine è quindi sempre un enigma in sé che richiede che si dica ciò che mostra. La sfida per gli esperti è allora quella di costruire un dispositivo capace di rivelare la sostanza dell’immagine, la sua verità». La verità, insomma, in questi casi non viene solo ri-costruita, bensì letteralmente costruita per poi essere difesa attraverso la raccolta di prove, di cui spesso le immagini rappresentano l'assoluta maggioranza. Avvicinarsi alla verità tramite le immagini si rivela dunque un esercizio complesso, per certi versi pericoloso (visti i possibili margini d'errore, interpretativi e non), ed è proprio attorno a questa problematica che gravita il percorso espositivo proposto da CAMERA. «Mettere in mostra queste immagini – prosegue la curatrice della mostra – implica spostarle dal loro contesto abituale. Abbiamo cercato di capire come, quando e da chi sono state create e di proporre una prospettiva critica sulla loro natura, che siano immagini simboliche o prova in sé. Per il ricercatore come per lo spettatore, mettere in azione un pensiero in immagini costituisce già il trovare… una finestra di verità».
L'esposizione è una coproduzione Le Bal (Parigi), Photographers’ Gallery (Londra) e Netherlands FotoMuseum (Rotterdam), ed è organizzata grazie alla collaborazione di Luce Lebart, Christian Delage ed Eyal Weizman, e con il contributo di Jennifer L. Mnookin, Anthony Petiteau, Tomasz Kizny, Thomas Keenan ed Eric Stover. L'allestimento è a cura di Marco Palmieri.
Sulla scena del crimine. La prova dell’immagine dalla Sindone ai droni
CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine, 18 - Torino
27 gennaio – 1 maggio 2016
orario: lunedì, mercoledì, venerdì, sabato domenica, ore 11,00 - 19,00 | giovedì, ore 11,00 - 21,00 | martedì chiuso
ingresso: intero 10,00 € | ridotto 6,00 € (fino a 26 anni, Over 65 e possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte) | gratuito per bambini fino ai 12 anni di età e per i possessori della Torino+Piemonte Card
info: camera@camera.to
camera.to
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[ RISORSE INTERNE ]
◉ [ eventi ] L'immagine alle origini del crimine
◉ [ video ] L'intervista a Lorenza Bravetta, Direttrice di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
[ RISORSE ESTERNE ]
◎ CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
pubblicato in data 27-01-2016 in NOTIZIE / MOSTRE
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