Le fotografie prese da un mezzo di locomozione in corsa hanno costituito una pratica che ha sempre affascinato molti fotografi per più motivi: dall’insolito punto di vista alla precarietà della visione così sfuggente, dalla possibilità di riprendere paesaggi in veloce cambiamento visivo all’opportunità che tali frammenti di istantaneità offrono per una riflessione diversa sul prelievo fotografico del territorio, di solito praticato con operazioni di ripresa lente e organizzate.
Giuseppe Pavone, da Punti di fuga. © Giuseppe Pavone.
Giuseppe Pavone (Bari, 1955) − una storia fotografica consolidata da molte importanti mostre e pubblicazioni – è tra l’altro fondatore del Centro Ricerche per la Fotografia Contemporanea e ha rivolto da molti anni un’attenzione particolare alla ricerca sulle trasformazioni del territorio.
Il lavoro Punti di fuga, in esposizione da sabato 6 aprile presso le sale di Palazzo Tupputi di Bisceglie (BT) dopo essere stato esposto recentemente a Bari e a Trevignano (TV), raccoglie una selezione delle migliaia di scatti che Giuseppe Pavone ha realizzato dai finestrini dei treni percorrendo l’Italia in lungo e in largo sulle carrozze delle Ferrovie dello Stato.
Giuseppe Pavone, da Punti di fuga. © Giuseppe Pavone.
Immagini singole o raggruppate in quadri molteplici che accentuano l’idea dello sguardo in viaggio: i paesaggi che scorrono sotto i suoi occhi sono variegati, mutevoli così come lo è il complesso territorio italiano. Paesaggi naturali si alternano ad altri con i segni della urbanizzazione e dell’industrializzazione, tracciando una sorta di diffusa mappa geo-economico-sociale che all’inizio può sembrare frammentaria, occasionale, ma che a una osservazione più meditata e completa assume i tratti di un’analisi visiva compatta e coerente..
Giuseppe Pavone, da Punti di fuga. © Giuseppe Pavone.
Così come è coerente lo stile che contraddistingue il lavoro: non soltanto per gli inevitabili effetti di mosso dovuti al movimento del treno, ma anche nella scelta delle inquadrature e della luce che pervade i paesaggi: tendenzialmente una luce diffusa, a volte livida, mai cartolinesca. A Giuseppe Pavone non interessa descrivere la bella Italia, vuole invece cogliere gli aspetti della consueta quotidianità paesaggistica dove l’elemento di richiamo visivo, quando è presente, è quasi sempre un elemento paesaggistico o urbanistico o industriale comune, privo di appeal: un declivio, un traliccio, un casolare, un condominio di periferia, una strada…
Giuseppe Pavone, da Punti di fuga. © Giuseppe Pavone.
Siamo nel solco di una pratica di documentazione fotografica del territorio consolidata storicamente e che ha le sue radici nella storia della fotografia del secolo scorso e in particolare su quell’esperienza che ha avuto in Viaggio in Italia – un progetto che non a caso vide la luce a Bari, città in cui opera Pavone – il momento rivelatore del cambiamento di registro nella fotografia di paesaggio italiana contemporanea. Con Punti di fuga Giuseppe Pavone dà una lettura diversa, sincopata, meno descrittiva e più emozionale di un Bel Paese declinato per veloci frammenti visivi: la sua forza, probabilmente, consiste nell’aver saputo trasformare questa frammentarietà in un discorso compatto e significativo.
Il progetto comprende la pubblicazione di un volume realizzato con cura e che si avvale dei preziosi testi di Vincenzo Velati, critico e curatore, e di Dino Borri, urbanista e docente universitario. [ Pio Tarantini ]
Punti di fuga
Palazzo Tupputi, via Cardinal Dell’Olio, 34 – Bisceglie BT
6 – 18 aprile 2019 (inaugurazione 6 aprile 2019 ore 18,30)
orario: da mercoledì a domenica, ore 18,00 – 21,00
ingresso: libero
info: 339 3233162 | 347 1233982
gallery@pierogemelli.com
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titolo: Punti di fuga
autore: Giuseppe Pavone
testi: Enzo Velati, Dino Borri
formato: 24x27,5cm
pagine: 144
anno: 2019
edizioni: edizionidipagina
bookdesign: –
ISBN: 9788874706600
prezzo: 20,00 €
info: edizionidipagina | 080 5031628
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RISORSE INTERNE
◉[ FPart ] FPart: la rubrica di Pio Tarantini
RISORSE ESTERNE
◎ Giuseppe Pavone
◎ edizionidipagina
pubblicato in data 06-04-2019 in NOTIZIE / FPART
GiuseppePavone PioTarantiniFPmag
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