Crash di Lorenzo Vecchio è un lavoro che si muove intorno al concetto di perdita della memoria. Tutto nasce da una considerazione su uno degli aspetti più importanti dell'immagine fotografica nell'ambito della fruizione non specialistica. Mi riferisco all'idea che ad essa sia delegato il compito di costituire un archivio della memoria che attiene principalmente alla sfera emotiva. Alle fotografie l'essere umano medio collega i ricordi più cari, quelli che la memoria nel tempo tenderebbe a trasformare, ma l'immagine fissata dalla fotocamera àncora a forme precise che, a loro volta, risvegliano le emozioni connesse a quel determinato momento cristallizzato dalla fotocamera.
Crash di Lorenzo Vecchio. © Lorenzo Vecchio.
Ma cosa accade nel momento in cui l'immagine viene meno per un motivo accidentale? Con la tecnologia analogica la fotografia è qualcosa di concreto e tangibile, che può venir meno solo nel momento in cui l'oggetto fisico viene perso o il suo supporto subisce un danno meccanico più o meno distruttivo. In ambito digitale, invece, l'immagine è qualcosa di impalpabile, privo di una propria consistenza reale. È solo un insieme di informazioni invisibili all'occhio umano senza la mediazione di un sistema di traduzione e visualizzazione. Qualcosa di aleatorio contenuto all'interno di un supporto di memoria, la cui natura aleatoria si manifesta proprio nel momento in cui il supporto stesso subisce una qualsivoglia alterazione con la conseguente perdita delle immagini.
Crash di Lorenzo Vecchio. © Lorenzo Vecchio.
Proprio intorno a questa tematica ruota il lavoro di Lorenzo Vecchio che, vissuta l'esperienza della perdita di immagini a lui particolarmente care, ha deciso di esorcizzare il terrore del ripetersi dell'evento decidendo di alterare deliberatamente alcune immagini. Aperti i file fotografici ed elaborati con software impropri, Vecchio li ha trasformati in nuovi modelli estetici, affidando a editor di testo e a programmi audio e video la genesi di una nuova percezione della memoria. Il ricordo non si perde quindi nelle sue immagini, ma si trasforma, non muta, ma si distorce, restando tuttavia riconoscibile nei suoi tratti di massima. Qualcosa di metaforicamente non troppo dissimile da quel processo che il tempo induce in ognuno di noi. Una memoria che per non perdersi si trasforma.
L'allestimento della mostra Crash di Lorenzo Vecchio nel cortile del DAMS. © FPmag.
In chiusura, una nota relativa all'allestimento nel cortile del DAMS. Le stampe di grande formato si fondono perfettamente con il decadente stato delle mura che cingono il cortile stesso. Il risultato è una sorta di davvero apprezzabile
continuum ideale, sul filo della memoria, che trascende il margine fisico delle fotografie per fondersi armonicamente con l'ambiente che le contiene. [ Sandro Iovine ]
La video intervista a Lorenzo Vecchio e l'immagine di allestimento a corredo sono state realizzate con attrezzature messe a disposizione da Fujifilm Italia.
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CRASH
di
Lorenzo Vecchio
Cortile Dams, via Ostiense, 133 - Roma
15 giugno – 2 luglio 2016
ingresso: libero
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◎ The Son of Family di Lorenzo Vecchio
◎ Renzoff
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◎ Officine Fotografiche Roma
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Fujifilm Italia
pubblicato in data 17-06-2016 in NOTIZIE / MOSTRE
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