Hubert Barre l'abbiamo conosciuto durante una delle giornate di lettura portfolio nella Cour de l'Archêveché di Arles, nell'ambito del Voies Off 2016. Uomo dai modi schivi, ci ha ha presentato i suoi lavori con semplicità e con un entusiasmo pacato, sgombro da qualsivoglia forma di presunzione. Nell'ambito della manifestazione ha esposto due progetti portati avanti nel corso di diversi anni. In realtà ad accomunarli, oltre alla paternità, c'è solo la progettualità di lungo periodo, in quanto risultano ben differenti fra loro per stile, argomento e approccio concettuale. Molto interessante poi, sia per il suo valore storico sia per quello formale, un altro lavoro che Hubert ci ha mostrato. Si tratta di fotografie realizzate qualche decennio addietro agli abitanti di un quartiere fortemente depresso e ormai completamente trasformato. Ma di questo non vi anticipiamo nulla perché appena possibile intendiamo mostrarvelo in forma estesa all'interno di un ampio portfolio.
Dal progetto Clôture monastique di Hubert Barre. © Hubert Barre.
Veniamo quindi alla mostra presentata presso Radio 3DFM. L'esposizione, come accennato, si divide in due parti. La prima, intitolata Clôture monastique (Clausura monastica), è dedicata, come è facile evincere dal titolo, alla vita all'interno dei monasteri di clausura. La ricerca, durata circa tre anni e sviluppata per lo più nel sud della Francia, non è certo innovativa per quanto riguarda la scelta del tema. Il merito di Hubert Barre è però quello di essersi concentrato sulla luce e sui suoi segni. In qualche modo questo elemento fisico, indispensabile per l'esistenza stessa di un'immagine fotografica, assurge a un valore simbolico. Attraverso di essa vengono infatti descritti i silenzi di preghiera e l'intimità quotidiana dei monaci. La luce si connota di una sorta di valenza catartica che ricostruisce e dà forma visibile a quella spiritualità, normalmente preclusa a sguardi estranei, che invece l'autore ha potuto respirare nei luoghi in cui ha lavorato.
Dal progetto Graffiti Tale di Hubert Barre. © Hubert Barre.
Il secondo progetto presentato nella mostra al Voies Off 2016 si intitola invece Graffiti Tale ed è il frutto della frequentazione dell'École Nationale Supérieure de la Photographie d’Arles. Il progetto prende le mosse dai graffiti presenti sul muro di Berlino. Essi rappresentano per l'autore la manifestazione di una libertà tutta occidentale che si contrappone alle motivazioni per le quali il muro stesso era stato eretto. Essi rappresentano, per l'autore, una sorta di porta tra due mondi inconciliabili, e trasformano il muro da barriera in motore generatore di quella forza vitale che ha reso Berlino la città che è oggi. Ma i muri, fin troppo presenti nella nostra attualità, ci circondano e a quasi trent'anni dall'abbattimento di quello di Berlino, con tutto il suo portato storico politico, la presenza dei graffiti è sempre d'attualità.
Un dettaglio dell'allestimento della mostra Clôture monastique di Hubert Barre. © Hubert Barre.
La rilettura di Hubert Barre si articola su più livelli. Da una parte, infatti, abbiamo un primo livello costituito dai graffiti che qualcuno ha realizzato sui muri. Un secondo piano è offerto quindi dell'interpretazione che ne fanno gli artisti interpellati da Barre per fornire la loro visione personale di quel muro e di quei graffiti. C'è poi un terzo livello, che è quello dell'autore delle immagini fotografiche. Il suo è un intervento che non si sovrappone, bensì si integra nella costruzione di un nuovo piano iconico in cui sincreticamente assumono un ruolo attivo tutti gli attanti dello sviluppo del piano narrativo. [ Sandro Iovine ]
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CLÔTURE MONASTIQUE | GRAFFITI TALE
di Hubert Barre
Radio 3DFM, 23 rond-point des Arènes - Arles (Francia)
1 – 31 luglio 2016
orario: tutti i giorni, ore 9,00 - 17,00
ingresso: libero
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École Nationale Supérieure de la Photographie d’Arles
pubblicato in data 26-07-2016 in NOTIZIE / MOSTRE
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