Franco Cappellari è un uomo che si fa immediatamente notare per quei modi piatti e gentili, tipici dei gentiluomo vecchio stampo del Sud. Nonostante i numerosi impegni che lo assediano durante tutto l'anno, Franco ha comunque accettato di incontrare FPmag e ci ha concesso una lunga e chiacchierata. In un piacevole pomeriggio ci ha parlato di se, del suo rapporto con la fotografia e con la sua didattica, della sua idea di viaggio e di tanto altro ancora. Quello che segue è il resoconto dell'incontro.
◼︎ FPmag - Ciao Franco se ti dovessi presentare ai nostri lettori cosa racconteresti di te?
☐ FRANCO CAPPELLARI - «Sono nato a Venafro, in provincia di Isernia, e sin da giovanissimo sono stato attratto dalle arti figurative in ogni loro variante e possibile sfumatura. La passione e l'interesse per la fotografia sono arrivati dopo. Svolgo l'attività di
freelance, fotografo-pubblicista, e collaboro fra gli altri con Nikon Italia, Touring-National Geographic, Bell'Italia, Panorama Travel, In Viaggio,Turismo e Attualità, Adesso, Vanity Fair, PCPhoto, Fotocult, Il Fotografo, Regione Puglia, Regione Molise, Azienda Promozione Turistica della Toscana, e numerosi Enti del Turismo Esteri. Tra i più importanti: Argentina, Cina, Cipro, Israele, Kenya, Malesia, Nicaragua, Norvegia, Québec, Spagna, Sudafrica e Venezuela, per i quali ho realizzato la documentazione fotografica successivamente utilizzata per la promozione turistica. Ho fatto anche a numerose mostre personali e collettive e ho ricevuto molti riconoscimenti internazionali tra cui il Prix de la Photographie 2016 (Paris - Second Prize - Nature), Moscow International Photo Awards 2016 (Winner - Nature - Aerial), International Color Awards 9th (Winner - Aerial Photos Category), International Photography Award 2015 (Honorable Mention - Nature - Aerial), Siena International Photography Awards 2015 (Honorable Mention - Nature), International Color Awards 8th (Honorable Mention - Aerial Photos Category), World Water Day 2013 (Brazil - Winner). Alcune mie opere sono state esposte presso il Padiglione della Cina e del Kenya all’Expo Milano 2015. Infine sono Master Photographer per i workshop di Nikon School e Nikon School Travel».
Laghi Glaciali, Mýrdalsjökull, Islanda. © Franco Cappellari.
◼︎ FPmag - Come ti sei avvicinato alla fotografia?
☐ FRANCO CAPPELLARI - «Come tanti. Mio padre era appassionato di fotografia, sviluppava da solo le pellicole in bianco e nero, e da bambino, mi ospitava in camera oscura. A quindici anni mi ha regalato una Cosina Compact 35 E con la quale ho effettuato i miei primi scatti ed avuto i primi rimproveri quando le fotografie a suo avviso erano del tutto inutili. La passione vera è esplosa intorno ai venti anni con l'acquisto della prima reflex».
Lago Bogoria, Kenya. © Franco Cappellari.
◼︎ FPmag - Cosa significa per te fare un viaggio fotografico?
☐ FRANCO CAPPELLARI - «Un viaggio fotografico non è solo un arricchimento culturale legato alla storia, alla geografia, alla situazione politica dei luoghi visitati, ma è qualcosa di più personale: voglia d'incontrare altra gente, vedere come vive, scrutare al suo interno sentimenti e reazioni, in una parola, socializzare, conoscere mondi e culture diverse, farlo avendo tra le mani una macchina fotografica mi consente d'immortalare momenti il più delle volte irripetibili.
Tōkyō, Giappone. © Franco Cappellari.
Il viaggio inizia nel momento in cui scelgo il paese da visitare. È un periodo di lunga gestazione che, però, è davvero indispensabile per poter tornare a casa con scatti che sappiano restituire bellezze, emozioni, condizioni di vita dei luoghi visitati, e con qualcosa di mai visto prima.
A differenza di un viaggio turistico, viene creato da me e costruito con l’ausilio e l'esperienza dell’agenzia organizzatrice, basandomi sul
fattore
luce
. Ogni tappa viene analizzata in base al posizionamento della luce dal momento del nostro arrivo.
Kirkjufellsfoss, Islanda. © Franco Cappellari.
Nei mesi che precedono la partenza, c’è l’emozione della preparazione di tutto il necessario:dall’abbigliamento, legato alla stagione ed ai luoghi da visitare, alle macchine fotografiche con gli accessori, con un numero di batterie e di schede di memoria sempre sovrabbondanti.
Ho, quando viaggio, ma meglio, quando fotografo una specie di decalogo al quale mi attengo. Sono abitudini ovvie, quasi banali, ma cerco di non dimenticarne alcuna:
Pan de Azucar, Rio de Janeiro, Brasile. © Franco Cappellari.
◼︎ FPmag - Hai scelto di utilizzare attrezzature Nikon, perché?
☐ FRANCO CAPPELLARI - «Nelle seconda metà degli anni ’70 si fronteggiavano due scuole di pensiero sull’eccellenza dei prodotti: made in Germany (Zeiss, Leitz,) da una parte, il Giappone (Nikon, Canon, Asahi Pentax) dall’altra. Mi sono orientato verso la seconda scelta, dopo aver chiesto consiglio ad alcuni amici, ma anche per motivi economici. Uno di questi ,che alcuni anni prima era stato deluso dalla Canon Pellix alla quale si era scurito lo specchio, mi ha suggerito, senza incertezze il marchio Nikon. Fatta la scelta di campo ho acquistato la mia prima Nikon FM che mi ha ampiamente soddisfatto, e da allora non ho mai pensato di cambiare brand. Inoltre, ho sempre trovato, quelle poche volte in cui ne ho avuto bisogno, un servizio di assistenza tecnica senza eguali, rappresentato nel tempo da tre aziende: Cofas, Konos per breve tempo e, negli ultimi decenni dalla Nital.
Venafro, Italia. © Franco Cappellari.
◼︎ FPmag - In che modo si svolgono i tuoi workshop?
☐ FRANCO CAPPELLARI - «I miei workshop sono pensati e costruiti per chi desidera approfondire gli stili e le tecniche legate alla fotografia di viaggio.
Arrivati a destinazione, inizio con il fare la conoscenza degli allievi, cercando di capire il loro grado di preparazione fotografica, i generi che preferiscono, ect. Con il rischio di sembrare banale, riassumo i principi basilari della composizione, della scelta delle ottiche, e delle modalità di esposizione. A seguire brevemente do loro alcune dritte per ottenere da subito immagini migliori, o quantomeno per usare la fotocamera in modo più consapevole. Cerco poi di trasferire alcuni concetti che per me sono basilari, come quello che le buone foto non sono il frutto solamente della tecnica, invitandoli quindi a porsi delle domande prima di premere il pulsante di scatto: del tipo perché di una stessa scena si predilige fotografare un soggetto piuttosto che un altro, quali sono i i motivi che ti spingono a farlo, cosa si intende comunicare con le proprie immagini. Successivamente in collaborazione con il tour manager, illustro i temi del viaggio, le
locations che visiteremo, le tipologie fotografiche che andremo ad affrontare, per passare poi alla parte pratica. Durante gli shooting, consiglio gli allievi sull'utilizzo della fotocamera nelle varie situazioni, verifico i loro lavori in tempo reale, metto a confronto gli scatti, e per finire la sera dopo cena, al computer valutiamo insieme le immagini più significative della giornata, con un occhio particolare alla postproduzione. Tutto il lavoro di analisi delle foto, che non riusciamo a fare durante il viaggio, lo proseguiamo una voto rientrati in Italia.
Masai Mara, Kenya. © Franco Cappellari.
I miei allievi rimangono inaspettatamente entusiasti durante i miei viaggi rendendosi conto di quanto possa essere utile confrontarsi in gruppo sotto la guida del
tutor.
Fare un viaggio fotografico vuol dire trascorrere tutto il tempo praticando e condividendo il proprio
hobby con compagni di viaggio che raccontano le proprie esperienze e mettono in pratica le loro tecniche. È un confronto continuo, anche mentre si cena! Di solito nei classici viaggi turistici, il cliente che perde molto tempo per scattare delle foto viene guardato con noia dagli altri partecipanti, come se fosse un diverso, quasi uno scocciatore. Nei miei viaggi siamo tutti follemente appassionati e quindi nessuno è diverso.
Leoni, Tarangire National Park,Tanzania. © Franco Cappellari.
Ho anche creato un
gruppo Facebook riservato riservato agli allievi che negli anni hanno partecipato ai miei workshop, dove è possibile postare le proprie immagini e ricevere commenti e consigli, oltre che dal sottoscritto anche da tutti gli altri iscritti. Condividere le foto e poterne discutere con altri amici che hanno la tua stessa passione, è un esercizio che consiglio sempre a tutti, in quanto ti da la possibilità di crescere e di ampliare gli orizzonti fotografici».
Lago Vittoria. © Franco Cappellari.
◼︎ FPmag - A chi consiglieresti in particolare di seguire i tuoi corsi? Ovvero occorre una preparazione specifica o può partecipare chiunque?
☐ FRANCO CAPPELLARI - «Possono partecipare un po' tutti, dai fotoamatori evoluti a quelli alle prime armi. Solitamente alcuni mesi prima dell'inizio del workshop invio a tutti i partecipanti un dispensa, imperniata su un corso base di fotografia digitale, ed un'altra che include le tecniche fotografiche che metteremo in atto quando saremo sul campo. Quest'ultima varia a secondo della tipologia del viaggio fotografico».
Lince, Bayerischer Wald National Park, Germania. © Franco Cappellari.
◼︎ FPmag - Quali sono le cose più importanti che si possono imparare durante i tuoi workshop?
☐ FRANCO CAPPELLARI - «Durante un workshop s'imparano diverse cose, a partire dai principi basilari del linguaggio fotografico, all'utilizzo delle ottiche nelle situazioni più disparate, dalla costruzione di una portfolio utilizzando un determinato numero d'immagini, a come rapportarsi con la gente dei luoghi che visiteremo.
Oltre al piacere del viaggio stesso,e all’approfondimento delle
tecniche di ripresa e di post produzione c’è un’attività che non si apprende da alcun manuale : l’abitudine a saper leggere le proprie foto e quelle degli altri».
Capoeira, Favela Rocinha, Rio de Janeiro, Brasile. © Franco Cappellari.
◼︎ FPmag - Quali saranno le tue prossime avventure fotografiche?
☐ FRANCO CAPPELLARI - «A parte i Nikon School Travel già programmati per il 2017, tra questi India, Cuba, Islanda e Vietnam, proseguirò la mia collaborazione sia con le riviste che si occupano di viaggi e reportage geografici, che con gli enti del turismo italiani ed esteri. Continuerò anche a portare in volo i miei allievi, credo di essere uno dei pochi a farlo, ho introdotto in quasi tutti i miei workshops uno shooting di fotografia aerea, in mongolfiera, elicottero o con piccoli aeromobili. Abbiamo volato un pò dappertutto, dal Brasile al Giappone, dal Kenya alla Francia, dall'Islanda all'Olanda, senza per questo dimenticare i meravigliosi voli in Italia, Monte Bianco e Langhe su tutti. Il mio obiettivo più importante resta comunque la pubblicazione di un libro di fotografia aerea, che è già a buon punto, e se tutto va come penso, entro la fine del prossimo anno dovrebbe andare in stampa».
[ RISORSE ESTERNE ]
◎ Nikon School
◎
Franco Cappellari
pubblicato in data 19-09-2016 in NOTIZIE / MELTINGPOT
NIKONSCHOOLFPmag
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