CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino propone in anteprima il lavoro di Valerio Spada sulla mafia siciliana. Un progetto che combina tra loro materiali eterogenei, dando vita a una narrazione visiva che sovverte le regole del reportage fotografico più tradizionale.
Il percorso della mostra torinese, curato da Francesco Zanot, ricalca la strategia discorsiva scelta dall'autore, proponendo ai visitatori un fitto intreccio di scene di ordinaria quotidianità e ritratti posati, in cui si intersecano e giustappongono un video ricavato dai filmati della polizia, le storie di alcuni boss e latitanti, nonché la documentazione fotografica della Bibbia ritrovata nel covo di Bernardo Provenzano, «eccezionale testimonianza dei rituali, dell’estensione e della capacità organizzativa della mafia».
Annichilimento, vuoto e invisibilità sono gli assi lungo i quali si muove l’intera serie e, di conseguenza, l'esposizione. Il silenzio la loro cornice. Perché i boss ci sono, ma non si vedono. Così come le loro azioni, i loro incontri, i loro affari. Nelle immagini di Spada rimangono solo segni e tracce da decodificare, punti di vista e testimonianze da confrontare. Prende così forma una sorta di ritratto in assenza di Cosa Nostra, dal quale emerge chiaramente la sua lenta ma inesorabile penetrazione nel tessuto sociale siciliano. E non solo.
Scrive al proposito Roberto Saviano: «Io sono un boss ma sono il niente. Io decido della vita e della morte ma sono il niente. Io sono il niente perché sono come voi. Mi muovo tra voi. Vivo tra voi. Credo nel vostro Dio. Uso gli stessi oggetti che usate voi, ma non li uso come li usate voi. Con la mia macchina da scrivere compongo messaggi di morte. I am nothing di Valerio Spada è un lavoro impressionante perché ci mostra il silenzio, la capacità di penetrazione della criminalità nella vita quotidiana e la nostra incapacità, impossibilità a difenderci».
Insignito nel 2013 della prestigiosa Guggenheim Memorial Foundation Fellowship, Valerio Spada (Milano, 1972) non è nuovo alla produzione di storie che guardano alla criminalità organizzata da un punto di vista trasversale per far luce sugli effetti e le anomalie che tale complesso e radicato fenomeno provoca nella società italiana. Nel 2011 ottenne infatti un discreto successo grazie alla serie Gomorrah Girl, in cui i fatti e i comportamenti della camorra napoletana venivano narrati, e filtrati, attraverso le vicende di alcune giovani napoletane. Il progetto I am nothing propone alcuni espedienti linguistici nuovi, ma si pone comunque all'interno di un solco narrativo già collaudato dall'autore, configurandosi come una sorta di secondo capitolo.
Valerio Spada. I am nothing
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine, 18 - Torino
3 marzo – 21 maggio 2017
orario: lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica, ore 11,00 - 19,00 | giovedì, ore 11,00 - 21,00 | martedì chiuso
ingresso: intero 10,00 € | ridotto 6,00 € per under 26 e over 70 anni, e per i possessori del biglietto di ingresso di: Gallerie d’Italia (Milano, Napoli, Vicenza), Museo Ettore Fico, Museo Nazionale del Cinema, MAO, Palazzo Madama, Borgo Medievale, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna, Touring Club Italiano, Forte di Bard, Amici della Fondazione per l’Architettura, iscritti all’Ordine degli Architetti, iscritti AIACE, iscritti Enjoy, soci Slow Food, soci Centro Congressi Unione Industriale Torino | gratuito per bambini fino a 12 anni di età, possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte e possessori Torino+Piemonte Card
info: 011 0881150
camera@camera.to
www.camera.to
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[ RISORSE INTERNE ]
◉ [ mostre ] L’Italia di Magnum. Da Henri Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin
[ RISORSE ESTERNE ]
◎ Valerio Spada
◎ Guggenheim Memorial Foundation
◎ CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
pubblicato in data 08-04-2017 in NOTIZIE / MOSTRE
CAMERAtorino FrancescoZanot ValerioSpadaFPmag
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