Poche cose possono descrivere The House of the Ballenesque di Roger Ballen meglio delle sue stesse parole: «The House of the Ballenesque è un luogo dove si incontrano le differenti componenti del mio lavoro fotografico e delle mie istallazioni, un luogo dove tutto è possibile. Ciascun pezzo rappresenta una parte importante del mio linguaggio estetico. Alla fine della vostra visita, io spero che avrete compreso perché il mio linguaggio estetico è stato chiamato Ballenesque».
Roger Ballen, Piquant, 2017. Dalla serie Le Théâtre des apparitions, 2007. © Rencontres Arles.
Quello che attende il visitatore che si avvicini alla Maison des Peintres, sede della mostra nell'ambito dei Rencontres de la Photographie di Arles, è la necessità di fare un salto qualitativo rispetto alle aspettative relative alla classica mostra con immagini bidimensionali. Lavorando sul concetto di abitazione, Roger Ballen ha infatti creato una serie di ambienti in cui si riassumono le varie componenti del proprio lavoro che escono dal foglio per prendere vita in uno spazio tridimensionale che lo spettatore deve attraversare. Quasi impossibile abbandonarsi a un descrizione che avrebbe poco senso, per questo mi affido a una breve galleria di immagini che riscostruisce, in modo ovviamente parziale e soggettivo, il percorso all'interno della mostra.
Indubbiamente l'impatto con The House of the Ballenesque non lascia indifferenti, al di là dell'essere individualmente attratti o respinti dalla proposta che si ha di fronte. La ricostruzione di una ipotetica casa, normalmente intesa come rifugio dal mondo esterno, oltre che come luogo in cui mediamente si trascorre una considerevole parte della propria esistenza, è disturbante nel suo associare elementi familiari con altri che in pochi si augurerebbero di trovare nella propria abitazione. Il mélange che ne deriva va ben oltre quanto l'occhio possa decodificare e agisce sui livelli dell'inconscio che vengono scoperti come nervi durante un'autopsia. Impossibile in questa sede rendere conto del dettaglio, si tratta di una mostra che va vissuta con i propri sensi per entrare in contatto non tanto (o forse non solo) con il mondo interiore di Roger Ballen, quanto piuttosto con quello di ognuno di noi fortemente sollecitato dal percorso all'interno della casa. Se all'inizio può sembrare di immergersi in un incubo nel momento in cui si varca la soglia sollevando la tenda che vela l'ingresso, nel momento in cui terminata la visita si abbandona lo spazio espositivo la sensazione di sollievo e alleggerimento che si era pregustata fin dalla prima sala si confonde con il rimorso di abbandonare qualcosa di indefinito che, per il tempo della visita, ci ha messo in contatto con il nostro Io più profondo. Quello che in genere facciamo tacere per paura o convenzione. [ Sandro Iovine ]
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THE HOUSE OF THE BALLENESQUE
di Roger Ballen
Maison des Peintres, 43 Boulevard Emile Combes - Arles (Francia)
3 luglio – 24 settembre 2017
ingresso: 12,00 €
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[ RISORSE INTERNE ]
◉ [ FPtag ] Les Rencotres de la Photographie 2017: il punto di vista della redazione
◉ [ FPtag ] Les Rencotres de la Photographie 2016: il punto di vista della redazione
◉ [ FPtag ] Les Rencotres de la Photographie 2015: il punto di vista della redazione
[ RISORSE ESTERNE ]
◎ Roger Ballen
◎ Les Rencontres de la Photographie
pubblicato in data 21-08-2017 in NOTIZIE / MOSTRE
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