Noi a questa storia della pellicola che è morta non ci abbiamo mai creduto, abbiamo sempre guardato le foto pensando a chi le aveva scattate e al perché lo avesse fatto. Poco ci importava che la luce riflessa dalla scena avesse prodotto una reazione chimica o generato un po’ di elettricità.
Giuseppe Sinatra e Salvo Veneziano, Nudo su lastra di vetro vetro in Ambrotipia, 2018. © Giuseppe Sinatra e Salvo Veneziano/Palermofoto.
Anche le stampe fatte con l’inchiostro (ink jet) al posto dell’argento non ci hanno turbato più di tanto: quando sono ben fatte sono molto belle, e adesso non si scoloriscono più al sole come succedeva fino a qualche anno fa. Ne ci scandalizza l’uso di Photoshop, anche dopo ore e ore in camera oscura i fotomontaggi, i ritocchi, le correzioni riuscivano bene solo se avevano un senso fotografico e se erano ben progettati.
Salvo Veneziano, Be a radiator, Arles, 2018, stampa alla Gomma Bicromatata in 6 passaggi da file digitale e negativo inkjet. © Salvo Veneziano/Palermofoto.
Ma siamo altrettanto convinti che l’apparente limite dato da un rullino con le sue... solo 36 o 12 pose, da scattare tutte in bianconero o a colori e senza mai poter cambiare la sensibilità… forse non è davvero un limite, ma piuttosto una situazione utile a incrementare la creatività, la coscienza e l’attenzione del fotografo. Probabilmente è così, anzi a volte risulta più facile e gratificante guardare nel mirino pensando solo in bianconero perché tanto la pellicola è in bianconero e i colori per quelle 36 pose sappiamo che apparterranno ad altri, non certo a noi.
Salvo Veneziano, Queen of the trees, 2016, Impossible Project emulsion lift da file digitale. © Salvo Veneziano/Palermofoto.
Anche stampare tre copie della stessa foto per poi scoprire che sono tutte e tre totalmente diverse tra loro perché abbiamo usato una tecnica vecchia di oltre 100 anni non ci sembra un limite, piuttosto dovrebbe farci pensare che già da tempo era stato risolto il problema delle fotografie da collezione in copia unica.
Salvo Veneziano e Beatrice Lezzi, Bea Chemigram full body, 2018, fotografia Off camera, Chimigramma in copia unica a grandezza naturale su carta fotografica 240X108cm ©Salvo Veneziano e Beatrice Lezzi/Palermofoto.
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pubblicato in data 10-08-2019 in NOTIZIE / FPLAB
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