Mappare il contemporaneo

È la febbre della gioventù
che mantiene il resto del mondo alla temperatura normale.
Quando la gioventù si raffredda,
il resto del mondo batte i denti.

George Bernanos

Un mondo che batte i denti potrebbe essere un pericolo concreto se si subiscono le scelte di un potere gerontofilo, avidamente innamorato di poltrone, ruoli, titoli.
Dei giovani rischiamo di perdere le tracce, implosi in ribellioni da cameretta.
Se il punk è lontano e anche il grunde ha fatto il suo tempo, della violenza di piazza o delle energie sprecate non sappiamo che fare. È tempo di maturare una nuova modalità di intervento, di costruzione del mondo.
Per leggere, decifrare e magari edificare il mondo nasce Menotrentuno, festival internazionale di fotografia dedicato ai giovani protagonisti dell'immagine che non abbiano superato la soglia dei 31 anni.

Un limite fittizio, poetico se volete. Non ancora adulti – sicuramente no per gli standard italiani – di certo non più ragazzi. Una fascia intermedia di uomini e donne addestrati alla visione, che hanno voglia e timore di divorare il mondo, di appropriarsene.

Occhi che sanno produrre bellezza, ma non una qualsiasi, una bellezza morale.

Allontanandosi dalla volgarità dello spettacolo fine a se stesso si adoperano per esplorare il contemporaneo, rivelarne le pieghe in ombra.
Festival itinerante, distribuito in circa 10 tappe suddivise in altrettanti paesi della Sardegna, Menotrentuno accoglie ogni due anni circa venti fotografi in arrivo da tutta Europa: dalla Grecia al Portogallo percorrendo tutto l'arco e oltre, guardando al Nord come al bacino Mediterraneo.

Ogni edizione un tema, per ogni tema lavori inediti esposti per la prima volta in Italia.
Tra i venti selezionati, sei protagonisti italiani, invitati a realizzare un lavoro site specific in Sardegna per ridefinirne l'immagine, svecchiarne l'identità, consegnare all'esterno, all'ospite, allo straniero un'immagine diversa dalla cartolina Smeralda o dal mito del Nuraghe, immaginario che da tempo ci pesa addosso, soffocandoci.

Una responsabilità, un impegno guardare un popolo, una regione, un'Isola e vederla vergine ogni volta, pura e corrotta al tempo stesso, giovane e antica, contemporanea e mitologica.
I temi scelti nelle edizioni passate sono stati un azzardo, una scommessa. Vinta, fino ad ora.
La rivoluzione del turismo nel 2006; Il delirio giovanile nel 2008; Giovane violenza nel 2011; La memoria nel 2014. Argomenti scomodi, ossimori con cui è stato stimolante confrontarsi. Il mondo ci è apparso diverso, la Sardegna anche.

Questa quinta edizione si propone di indagare il concetto di terramadre – homeland.
Non sempre i concetti validi per i padri mantengono un significato per i figli. Scoprire se le nuove generazioni ricercano una patria e coltivano l'appartenenza sarà un nuovo viaggio.
State con noi? [ Sonia Borsato ]


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[ RISORSE INTERNE ]
◉ [ FPtag ] MENOTRENTUNO2016: il punto di vista della redazione
◉ [ video ] Menotrentuno: terramadre / homeland
◉ [ eventi ] Menotrentuno: un'Isola di mostre
◉ [ mostre ] Affinità Elettive
◉ [ mostre ] Il cielo è in terra di Alice Myers
◉ [ mostre ] L'angelo bianco di Niels Ackermann
◉ [ mostre ] Nella boscaglia di Antoine Bruy
◉ [ mostre ] Matavenero di Kevin Faingnaert
◉ [ mostre ] Vel Marì di Mohamed Keita
◉ [ mostre ] Idomeni, il territorio in-certo di Orestis Seferoglou
◉ [ mostre ] Il villaggio di Dubininkai di Kotryna Ula Kiliulyte
◉ [ mostre ] Ho chiamato le montagne... di Miia Autio
◉ [ mostre ] Ballo a Tre Passi di Roberta Masala
◉ [ mostre ] Dall'altra parte del fiume di Jasper Walter Bastian
◉ [ mostre ] Quattro Stagioni di Serena Vittorini
◉ [ mostre ] La fattoria dentro il villaggio di Sofie Amalie Klougart
◉ [ mostre ] Nelle terre di Arsuneli di Andrea Alfano
◉ [ mostre ] Okoem, lo spazio intorno di Yevgeny Nakonechnyy
◉ [ eventi ] Storie di un attimo, Festival popolare della fotografia

[ RISORSE ESTERNE ]
◎ Menotrentuno

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