«Le fotografie di Muybridge rivelano chiaramente gli errori in cui sono incorsi tutti gli scultori e i pittori quando hanno voluto rappresentare le diverse andature del cavallo». Così affermava Paul Valéry e, in effetti, la sequenza di immagini realizzata da Eadweard Muybridge nel 1878 documentava il movimento dei cavalli con una precisione allora sconcertante. Una sequenza per certi versi rivoluzionaria che, se da un lato confermava come durante il galoppo l’intero corpo del cavallo fosse effettivamente sollevato dal suolo per alcuni istanti – così come di norma veniva allora rappresentato –, dall'altro mostrava come l’estensione delle zampe fosse del tutto diversa da quella immaginata e disegnata dai pittori dell'epoca. Per ottenerla, l'autore utilizzò 24 macchine fotografiche collegate ad altrettanti fili lungo il percorso e, tutto questo, solo per confermare un'ipotesi suggeritagli qualche anno prima da Leland Stanford. Il governatore della California gli chiese infatti di verificare se, nel galoppo, tutte e quattro le zampe del cavallo risultassero davvero, per qualche frazione di secondo, contemporaneamente alzate rispetto al suolo. Attraverso questa sequenza di scatti, e i molti altri del genere che seguirono, Muybridge non solo rispose al quesito, ma spalancò di fatto la porta a un nuovo modo di trascrivere (e, di conseguenza, di osservare) il movimento, influenzando con le sue immagini diversi artisti del tempo, tra cui Degas, e anticipando di poco la nascita del cinema. Ma non solo. Grazie agli esperimenti di questo libraio, editore e fotografo inglese emigrato negli Stati Uniti, gli artisti dell'epoca capirono l’importanza della fotografia come fonte di documentazione. Si diffuse così la pratica di trasporre dalle fotografie non solo il movimento invisibile all’occhio umano, ma anche altri aspetti della realtà prima tralasciati e, ben presto, si giunse addirittura a dipingere direttamente sull’immagine fotografica.
Per rendere omaggio a Eadweard Muybridge (1830 - 1904) e alla sua innovativa produzione fotografica, la Galleria Gruppo Credito Valtellinese ospiterà, a partire dal 19 maggio 2016, una grande mostra a lui dedicata. Un ricco percorso visivo lungo il quale sarà possibile osservare non solo un notevole corpus di immagini e due docu-films originali realizzati da Paolo Gioli, ma anche il set, ricomposto in chiave contemporanea, che Muybridge utilizzava per gli scatti in piano sequenza. Un set che, durante la serata inaugurale (mercoledì 18 maggio, ore 18,30), si animerà con una performance «nella quale due o più personaggi e attori attraverseranno il ricostruito piano sequenza, generando degli scatti per un’attuale interpretazione alla Muybridge».
L'esposizione, curata da Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio, è prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese con la partecipazione della Wellcome Library di Londra.
Muybridge Recall. Tra scienza e arte
Galleria Gruppo Credito Valtellinese, corso Magenta, 59 - Milano
19 maggio – 28 ottobre 2016
orario: da lunedì a venerdì, ore 13,00 - 19,00 | sabato, ore 9,00 - 13,00 | chiuso la domenica, il 2 giugno e il 15 agosto | Aperture straordinarie su richiesta per le scuole
ingresso: libero
info: 02 48008015
galleriearte@creval.it
www.creval.it
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[ RISORSE ESTERNE ]
◎ Eadweard Muybridge
◎ Wellcome Library, London
◎ Gruppo Credito Valtellinese
pubblicato in data 14-03-2016 in NOTIZIE / MOSTRE
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