Fa caldo a
Perpignan. È la prima domenica di settembre, poco dopo le 19,00. Fermata Varietés. La giornata di lavoro della redazione di FPmag al Visa pour l'Image è finita, ma il 4, la linea che ci riporta verso l'alloggio nei pressi della fermata Lycée Maillol, non accenna a comparire. Per ingannare il tempo non resta che guardare il rullo pubblicitario che scorre sul lato della pensilina da cui arrivano gli autobus. Vi spicca il volto slavato e riccioluto di un ragazzino, che vorrebbero farci credere furbo, con la sua bibita ipercalorica al gusto d'arancia in mano. La scritta al di sotto della pubblicità propriamente suscita un sorriso amaro: «Per la vostra salute non sgranocchiate tra un pasto e l'altro». Che carini! Si preoccupano della nostra salute mentre ti invitano ad acquistare una bibita il cui contenuto di zucchero soddisfa il fabbisogno calorico di un essere umano per una settimana...
Il rullo gira. Ancora un volto maschile, ma l'allegria è scomparsa. L'espressione, al limite del corrucciato, è quella di chi è compreso in un ruolo importante. La pelle che emerge da una divisa dell'esercito è scura e l'
headline recita, in un trionfo di retorica, «Je veux aller de l'avant pour que la liberté ne recule jamais» (Voglio agire con risolutezza affinché la libertà non debba mai farsi da parte). È un manifesto per il reclutamento di 15.000 unità nell'esercito francese. Opération sentinelle la chiamano. Il rullo gira ancora e ricompare il ragazzino presunto furbo con aranciata in mano. Un ciclo che si ripete ventiquattro ore su ventiquattro ad appannaggio di passanti e passeggeri in attesa dell'autobus. Si passa di continuo dalla spensierata allegria giovanile un po' fancazzista alla circostanziata serietà dell'uomo cosciente di fare qualcosa d'importante. Dal candore di un'epidermide caucasica alla nerezza di una pelle africana. Da uno sguardo che vorrebbe (senza riuscirci) apparire furbo a due occhi (poco vivaci) in cui aleggia passivamente il senso di un destino carico di responsabilità. Sarà pure un caso che queste due pubblicità scorrano consecutivamente a una fermata di autobus, ma meno accidentale mi sembra che possa essere il fatto che il mondo della bassa forza militare sia iconicamente rappresentato da un giovane nero, mentre la gaia spensieratezza adolescenziale viene incarnata da un giovane di pelle bianca.
Perpignan, fermata Varietés, domenica 4 settembre 2016. © FPmag.
Quella che certamente è una pura coincidenza mette di fatto in luce una divisione di ruoli che contraddice totalmente i principi democratici e di uguaglianza che dovrebbero essere alla base dell'ordinamento francese. Senza che la maggioranza se ne renda conto, pubblicità di questo tipo ridefiniscono subdolamente gli spazi sociali e assegnano i ruoli, scavando nelle coscienze come una goccia silenziosa e implacabile. Non servono coercizioni o imposizioni. Basta proporre i...
giusti modelli di continuo attraverso canali trasversali, mentre apparentemente si perseguono altri fini come vendere un prodotto commerciale. Se vi sembra eccessivo, provate a riguardare il video frettolosamente e un po' maldestramente girato alla fermata Varietés e qui sopra messo in loop*. Fatelo per qualche minuto di seguito e provate a immaginare che effetto possa avere una ripetizione del genere su menti inermi per ragioni anagrafiche e/o culturali. E non dimenticate che, per il solo fatto che state leggendo, siete già in allarme e prevenuti. Senza contare che se siete arrivati su questa pagina probabilmente siete in possesso degli opportuni antidoti per filtrare i sottotesti (in realtà abbastanza espliciti) di manifesti come di questo genere. Guardateli: non vi stanno vendendo solo un posto di lavoro o una lattina di aranciata. Vi stanno indicando come dovete concepire il mondo. E non voglio soffermarmi sull'analisi dei testi che da una parte ti suggeriscono di far parlare la tua Fanta – ovvero implicitamente ti deprivano del dono di un pensiero autonomo – e dall'altra ti esortano ad agire, a farti avanti, proprio mentre con una scritta ingombrante ti mettono in secondo piano come a indicare che individualmente non conti nulla o poco più.
Un dettaglio della locandina per il Fertility Day 2016, ritirata in seguito alle polemiche e alle accuse di razzismo che ha scatenato.
È triste vedere che tutto questo accade in Francia, una nazione che ha fatto di libertà e uguaglianza principi connaturati alla sua stessa esistenza. Certo è triste, anche se in Italia non dovremmo sentirci superiori. Basti pensare a prodotti della comunicazione come le locandine per il
Fertility Day 2016 dove gli esempi virtuosi (Le buone abitudini da promuovere) vengono illustrati con soggetti bianchi, mentre gli esempi negativi (i cattivi "compagni" da abbandonare) vedono campeggiare soggetti di colore intenti a farsi una canna. E ancora non voglio soffermarmi sul senso di quelle virgolette prima e dopo il sostantivo
compagni, con tutto il portato del suo valore polisemico. Qualcuno ha inneggiato alla sprovvedutezza di chi ha prodotto questa locandina. Potrebbe però non essere da trascurare anche l'eventualità che non si tratti di inettitudine o sprovvedutezza. Non è che un'ipotesi ovviamente e per di più intrisa di bieca dietrologia.
Almeno fino a che il tempo non ci dimostrerà il contrario. [
Sandro Iovine ]
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(*) - Chi sta utilizzando un dispositivo mobile, deve avviare il video manualmente e non può usufruire del
loop.
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[ RISORSE ESTERNE ]
◎ Je veux aller de l'avant pour que la liberté ne recule jamais (download pdf)
pubblicato in data 22-09-2016 in NOTIZIE / OPINIONI
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