«Quando Frida e Diego si incontrano è il 1922. Rivera, pittore già noto in Messico, stava dipingendo un importante murale nell’anfiteatro della Scuola preparatoria che Frida frequentava all’epoca. Ancora lontana dall’incidente che le avrebbe cambiato per sempre la vita, Frida era una ragazza fiera, decisa e emancipata». Fiera, decisa, emancipata, tre aggettivi che connotano bene la celebre artista messicana, anche dopo il 17 settembre 1925, giorno in cui per Frida Kahlo tutto precipita. Quel giorno, infatti, l’autobus su cui viaggia insieme al fidanzato Alejandro viene travolto da un tram, provocandole ferite gravissime alla spina dorsale e in tutto il corpo. Tuttavia Frida non si arrende e, come lei stessa afferma, trova nella pittura e soprattutto nella pratica dell'autoritratto la sua ancora di salvezza. Nel 1928, mentre la sua vita comincia a tornare faticosamente a una pseudo-normalità, incontra di nuovo Rivera. Scoppia un amore travolgente, e la loro arte comincia a contaminarsi ed evolversi in una nuova direzione. I due si sposano nell’agosto dello stesso anno e, dopo qualche tempo, si trasferiscono negli Stati Uniti. Il resto è storia. Arriviamo così al 1941 quando, nonostante la perdita del padre e i suoi costanti problemi di salute, Frida Kahlo raggiunge quell’indipendenza sentimentale ed economica e quella fiducia in se stessa che le permettono di diventare un’artista a tuttotondo. Una grande artista, e una donna ancor più fiera, decisa ed emancipata.
Le immagini di Leo Matiz che a partire dal 14 gennaio 2016 saranno esposte nelle sale della ONO Arte Contemporanea di Bologna raccontano proprio questa rinnovata consapevolezza, indugiando soprattutto sull’immagine di Frida, fotografata nel suo quartiere natale di Coyoacan a Città del Messico. Leo e Frida furono buoni amici, tanto che gli scatti realizzati dal fotoreporter colombiano – nato nella magica Macondo di Gabriel Garcia Marquez –, e qui riuniti per l'occasione, appaiono talmente intimi da poter restituire, nell'insieme, un ritratto estremamente vivido e autentico della pittrice sudamericana. Un ritratto composito, che si staglia sullo sfondo «di un Messico assolato e lontano, fatto di rivoluzione e guerra, e al contempo di gioia e speranza, del quale Diego ne dipinge la bellezza umile e Frida l’equivalente interiore».
L'esposizione – composta di 35 fotografie in diversi formati e patrocinata dal Comune di Bologna – è organizzata dalla ONO Arte Contemporanea in collaborazione con la figlia del fotografo, Alejandra Matiz (Fondazione Leo Matiz), e verrà inaugurata giovedì 14 gennaio 2016, alle ore 18,30. In mostra saranno presenti anche gli schizzi preparatori realizzati da Vanna Vinci per la biografia a fumetti dedicata a Frida che 24 ORE Cultura pubblicherà nell’autunno 2016. Oltre ai disegni di studio e agli schizzi del progetto, saranno esposte nel percorso anche quattro grafiche in tiratura limitata appositamente realizzate dall’artista per l'occasione. Vanna Vinci sarà inoltre presente in galleria sabato 16 gennaio 2016, a partire dalle ore 18,30, per dialogare con il giornalista Alberto Sebastiani del suo progetto e, di conseguenza, della tormentata vita di Frida Kahlo, una delle più controverse e luminose artiste dell'America Latina.
Frida Kahlo. Fotografie di Leo Matiz
ONO Arte Contemporanea, via Santa Margherita, 10 - Bologna
14 gennaio – 28 febbraio 2016
(prorogata fino al 5 marzo 2016)
orario: da martedì a giovedì, ore 10,00 - 13,00 e 15,00 - 20,00 | venerdì e sabato, ore 10,00 - 13,00 e 15,00 - 21,00 | lunedì chiuso
ingresso: gratuito
info: 051 262465
www.onoarte.com
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[ RISORSE INTERNE ]
◉ [ video ] Nel nome del padre
[ RISORSE ESTERNE ]
◎ Ono Arte Contemporanea
◎ Fundacion Leo Matiz
pubblicato in data 08-01-2016 in NOTIZIE / MOSTRE
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