È stata una presentazione molto partecipata. Si vedeva chiaramente, e si è sentito dalla qualità degli interventi alla conferenza stampa di presentazione del 16 aprile, che la mostra Dreamers. 1968. Come eravamo, come saremo coinvolgeva gli intervenuti, i testimonial, i testimoni dell'epoca, gli organizzatori ed anche chi ha assistito.
La mostra, a cura dell'agenzia AGI, verrà inaugurata il prossimo 5 maggio e sarà aperta fino al 2 settembre presso il Museo di Roma in Trastevere, in piazza di Sant'Egidio 1/b (martedì-domenica 10.00-20.00).
Adriano Celentano per il film Serafino con la moglie Claudia Mori, 1 ottobre 1968. © AGI.
È una mostra particolare, a cinquant'anni dal 1968, anno che ha avuto una funzione di spartiacque nella società e tra le generazioni. Una mostra corale, collettiva, che utilizza la fotografia e i video per raccontare non solo il '68 della contestazione, delle occupazioni e delle rivolte studentesche, così come le marce per i diritti civili e politici, ma tutto l'anno 1968 a 360 gradi. Non deve destare meraviglia, quindi, se oltre alle foto di Martin Luther King ci siano anche le fotografie dalle località terremotate del Belice, degli scontri di Villa Giulia a Roma, insieme a quelle di attori e cantanti che hanno segnato un'epoca come Adriano Celentano e Claudia Mori, e poi Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Monica Vitti e Gina Lollobrigida, ma anche Giacinto Facchetti, capitano della Nazionale di calcio che ha appena vinto il campionato europeo e che alza il Trofeo al cielo. Immagini funzionali alla narrazione della società insieme ai video delle Teche Rai e dell'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD).
Riunione alla sede dell'Agis di attrici attori registi e produttori per la fondazione dell'accademia cinematografica, da sinistra Alberto Sordi, Gina Lollobrigida, Nino Manfredi, Monica Vitti, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, 1 novembre 1968. © AGI.
Dreamers, sognatori, perché questo titolo? «Questa non è una mostra sul passato, ma sul futuro – spiega Riccardo Luna, direttore AGI e curatore della mostra insieme a Marco Pratellesi, vicedirettore AGI – Quel futuro che la generazione dei ragazzi del '68 sognava e che non ha avuto paura di cambiare tutto per rendere il mondo migliore». Una mostra fortemente destinata ai ragazzi di oggi che come ha testimoniato Carlotta Valitutti, giovane speaker di voicebookradio.com tra i media partner della mostra: «I ragazzi di oggi del '68 non sanno nulla». E quindi la voglia di informare e far conoscere che si traduce nelle parole di Luna quando parla di chi ha prestato il materiale per realizzare l'esposizione: «come se tutti sentissero il dovere di contribuire alla ricostruzione di una storia che riguarda i nostri figli molto più che i nostri genitori». La mostra racconta il passato per illuminarlo per le future generazioni. Non a caso il Ministero Istruzione Università Ricerca ha patrocinato la mostra: «È nostra intenzione far visitare la mostra a quanti più ragazzi e alle ragazze delle scuole superiori – ha affermato il ministro Valeria Fedeli – mi auguro che ci sia un lettura critica di quello che è avvenuto con una nuova generazione che rompeva gli schemi e che si mobilitava alla partecipazione in base a valori e ideali. L'intenzione è far conoscere una storia che troppo spesso è interpretata con gli occhi dell'oggi». «Senza memoria non c'è partecipazione – aggiunge Laura Baldassarre, assessore alla Persona, Scuola e Comunità solidale del Comune di Roma – La mostra è un percorso partecipato per ragazzi e ragazze di oggi».
Abitanti di Praga su di un carrarmato sovietico in piazza San Venceslao, 21 agosto 1968. © Camera Press/Contrasto.
Cosa significò quell'anno? «Il '68 ha rappresentato la prima discontinuità dal dopoguerra – ha spiegato Giuseppe De Rita, sociologo e presidente del CENSIS che ha aggiunto – scompariva una società semplice, ne nasceva una complessa, c'era la necessità di cambiare. Si cerco di controllare la complessità con l'ideologia. Oggi possiamo dire che non ci si riuscì». «Il '68 coglie le cose che stanno per accadere – ricorda Luca Bergamo, vice sindaco ed assessore alla crescita culturale del Comune di Roma – costruisce delle grandi speranze, semina in profondità anche se non raccoglie tutto in quel momento. Il riconoscimento dell'individuo e il fatto che i bisogni non possono essere soddisfatti con l'aumento dei consumi, sono alcuni di quei semi»
Il reverendo Ralph Abernathy, a destra, il vescovo Julian_Smith, a sinistra, con Martin Luther King durante una marcia per i diritti civili a Memphis, 28 marzo 1968. © AP/ANSA.
Saranno 178 le immagini esposte. Alcune sono molto note (come l'uccisione a bruciapelo del presunto Vietcong da parte dei vietnamiti per strada, davanti al fotografo di AP), 60 sono inedite. Vengono da 19 archivi di agenzie, fra cui ANSA, Associated Press, l'archivio storico della stessa AGI, Contrasto, AFP Agence France Press, AGF Agenzia Giornalistica Fotografica, Marcello Geppetti Media Company, Archivio Riccardi, Archivio storico della Biennale di Venezia, LUZ, Associazione Archivio Storico Olivetti, Corriere della Sera, Il Messaggero, La Stampa e L'Espresso, insieme alle immagini video di Rai Teche e i video dell'AAMOD.
Il terremoto del Belice, macerie delle case distrutte, 20 gennaio 1968. © Adriano Mordenti/AGF.
«Senza vedere non si può capire – afferma Vincenzo Vita, presidente dell'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico – per capire l'idea di comunità. Senza il '68 l'Italia non si sarebbe modernizzata. Nostro compito è valorizzare quei momenti» L'AAMOD partecipa alla mostra con un'ora e trenta di materiale video. Il contributo di Rai Teche è a 360 gradi: la memoria audiovisiva contemporanea di Rai Teche offrirà la documentazione degli Europei di Calcio del 1968 vinti dalla nostra Nazionale, così come, fra le altre cose, anche il Festival di Sanremo con una nuova generazione di cantanti.
Disordini durante la Battaglia di Valle Giulia a Roma, 1 marzo 1968. © Carlo Riccardi/Archivio Carlo Riccardi.
Infine, all’interno dell’Auditorium del Museo, finito il percorso espositivo si potrà vivere quella che viene definita un'esperienza immersiva; sarà infatti riprodotto scenograficamente l’ambiente di un’aula universitaria occupata dove ci sarà avrà la possibilità di visionare cinegiornali dell’epoca e documenti originali di AAMOOD e delle Teche Rai.
Joan Baez canta durante una manifestazione contro la guerra a Central Park a New York, 3 aprile 1968. © Getty Images.
Della mostra si intuisce, anche dalle telegrafiche dichiarazioni di responsabili di agenzia come Enrica Scalfari accompagnata da fotogiornalisti come Mimmo Frassinetti e Mimmo Chianura, e di quelle dei fotografi come Massimo Vergari, che brevemente ha spiegato come dalla dolce vita i fotografi si ritrovarono a fotografare i disordini di Valle Giulia, l'intensità e la portata idealistica e visionaria nel senso migliore del termine. Ci porteremo i figli affinché riescano a cogliere l'aura del 1968 e anche qualche informazione di qualità.
Un momento della conferenza stampa di presentazione della mostra Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo. © Mimmo Cacciuni Angelone/FPmag.
Come testata legata al mondo della cultura dell'immagine ci avrebbe fatto piacere vedere qualche immagine in più e magari qualche clip video di una trentina di secondi che avrebbe impreziosito la presentazione. Insomma un antipasto più succoso l'avremmo apprezzato. Siamo convinti che ci rifaremo con gli interessi all'anteprima del 4 maggio. [ Mimmo Cacciuni Angelone ]
Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo
Museo di Roma in Trastevere, piazza Sant'Egidio, 1/b - Roma
5 maggio – 2 settembre 2018
orario: da martedì a domenica, ore 10,00 – 20,00 | chiuso lunedì
ingresso: intero non residenti 6,00 € | ridotto non residenti 5,00 € | intero residenti 5,00 € | ridotto residenti 4,00 €
info: 06 0608 (tutti i giorni ore 9,00 – 19,00)
www.museodiromaintrastevere.it | www.museiincomune.it
RISORSE INTERNE
◉ [ FPtag ] Mimmo Cacciuni Angelone su FPmag
◉ [ FPtag ] Museo di Roma In Trastevere su FPmag
RISORSE ESTERNE
◎ Museo di Roma in Trastevere
pubblicato in data 25-04-2018 in NOTIZIE / OPINIONI
1968 MuseoDiRomaInTrastevere MimmoCacciuniAngeloneFPmag
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