1 / 6       Luisa Menazzi Moretti, Solo #8, 2013. Digital print, 18x25cm.

2 / 6       Luisa Menazzi Moretti, Cose di natura #13, Petalo e Foglia, 2012. Stampa giclée, carta cotone su dibond, 100x70cm.

3 / 6       Luisa Menazzi Moretti, Ingredients for a Thought #12, Changin', 2015.

4 / 6       Luisa Menazzi Moretti, Solo #10, 2013. Stampa glicée, carta puro cotone, 25x25cm.

5 / 6       Luisa Menazzi Moretti, Words #31, Diario, 2013. Stampa giclée, carta cotone, 42x60cm.

6 / 6       Luisa Menazzi Moretti, P Greco #5, Anima, 2014.

Somewhere

Venerdì 11 marzo 2016, alle ore 18,00, nelle sale di Villa Manin | Esedra di Levante inaugura la mostra Somewhere. Luisa Menazzi Moretti.
Il percorso dell'esposizione, a cura di Valerio Dehò, si snoda attraverso cinque nuclei tematici interconnessi, cinque sezioni che corrispondono ad altrettante serie realizzate dall'autrice. La prima è Cose di natura, una sezione in cui gli elementi naturali diventano «simboli che alludono non solo alla bellezza, all'armonia e all'equilibrio, ma anche alla desolazione e alla devastazione», andando a sottolineare il concetto di rigenerazione eterna. Nella serie Words – che costituisce la seconda sezione – le fotografie sono invece frammenti di testi che «raccontano brandelli di storie, di vite, di attimi, immortalati poco prima che andassero persi, buttati, modificati». A ciascun immagine l'artista accosta dei testi critici scritti da importanti intellettuali «che non intendono fornire un'interpretazione, ma creare un ulteriore spunto di riflessione» sulle opere. Del 2013 è invece la serie Anima (terza sezione), nata dalla lettura dell'autrice di una lettera di un internato del campo di concentramento di Dachau «nella quale sono contenute parole piene di speranza, non consapevoli di un destino tragicamente segnato. In questa sezione emerge inoltre l’importanza della parola e della scrittura nel vissuto dell’artista; un piccolo nucleo di immagini autobiografiche si ispirano all’infanzia e agli avvenimenti significativi della vita di Luisa Menazzi Moretti». Nelle due sale successive – che corrispondono rispettivamente alla quarta e quinta sezione – le immagini emergono da ambienti completamente oscurati e sono accompagnate da suggestioni sonore. In P Greco il sottofondo musicale è affidato alla celebre Paradise Circus dei Massive Attack, mentre nella seconda sala, che ospita la serie Solo, ad accompagnare lo spettatore è il brano 21 Grammi di Ludovico Einaudi. Quest'ultima è una serie inedita dell'artista e, secondo Dehò, è quella che esalta «al meglio la sensibilità della Menazzi Moretti per quel qualcosa che non possiamo nominare esplicitamente, che è appunto ineffabile, ma che possiamo soltanto collocare in un altrove che vuol dire semplicemente che non è qui, vicino a noi». Il percorso si conclude con Ingredients for a Thought, fotografie che gravitano attorno al tema dell'alimentazione e alla sua dimensione ludica.
Ciascun percorso vorrebbe dunque proporsi come una sorta di approfondimento, un focus su un progetto specifico realizzato dall'artista. Sezione dopo sezione, viene così ricomposto il profilo artistico di Luisa Menazzi Moretti che, con la sua ricerca, affronta da sempre tematiche esistenziali con l'obiettivo di dar vita a suggestioni profonde in grado di indurre alla riflessione.

Somewhere. Luisa Menazzi Moretti
Villa Manin | Esedra di Levante - Passariano di Codroipo (UD)
12 marzo – 15 maggio 2016

orario: da martedì a venerdì, ore 15,00 - 19,00 | sabato e domenica, ore 10,00 - 19,00 | chiuso il lunedì
ingresso: libero
info: 0432 821211
info@villamanin.it
www.villamanin.it

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[ RISORSE ESTERNE ]
Villa Manin | Esedra di Levante
Luisa Menazzi Moretti

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pubblicato in data 21-01-2016 in NOTIZIE / MOSTRE

VillaManin LuisaMenazziMoretti






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