1 / 6       Neuvième Avenue Ouest, Amarillo, Texas, 2 octobre 1974, série Uncommon Places (Lieux hors du commun). Avec l’aimable autorisation de l’artiste et de la 303 Gallery à New York. © Rencontres Arles.

2 / 6       Stephen Shore, Chambre 125, Westbank Motel, Idaho Falls, Idaho, 18 juillet July 1973, série Uncommon Places. Avec l’aimable autorisation de l’artiste et de la 303 Gallery à New York. © Rencontres Arles.

3 / 6       Durante la visita alla mostra retrospettiva Stephen Shore. © Stefania Biamonti/FPmag.

4 / 6       Durante la visita alla mostra retrospettiva Stephen Shore. © Stefania Biamonti/FPmag.

5 / 6       Durante la visita alla mostra retrospettiva Stephen Shore. © Stefania Biamonti/FPmag.

6 / 6       Durante la visita alla mostre retrospettiva Stephen Shore. © Stefania Biamonti/FPmag.

Stephen Shore

Premesso che chi scrive proprio non riesce a esultare al cospetto dei lavori di Stephen Shore (pur apprezzandone l’opera sul piano teorico), la retrospettiva presentata all’Espace Van Gogh è indubbiamente quella che ha segnato la riconciliazione della redazione con l’edizione di quest’anno dei Rencontres.
Dopo delusioni abbastanza cocenti per quanto visto nella parte iniziale delle nostre visite arlesiane, questa esposizione ha dimostrato di essere finalmente all’altezza della fama del Festival all’interno del quale è ospitata. Il merito è indubbiamente di Marta Dahó, curatrice della mostra, che ha creato con garbo e precisione analitica il percorso espositivo articolato sui due piani dell'Espace. La selezione e la messa in sequenza dei lavori consente di affrontare un autore indubbiamente complesso e fuori dalle righe, la cui opera – come scrive la stessa Dahó negli apparati introduttivi della mostra – «è preziosa per afferrare la scena contemporanea e certe pratiche dominanti della fotografia attuale».
L'accurata scelte dei lavori e l’impostazione sostanzialmente cronologica consentono infatti al visitatore-spettatore di farsi partecipe, se non addirittura di condividere, il processo di ricerca di Shore. In conseguenza, quando si raggiunge la seconda sala al primo piano, dopo aver attraversato quelle del pian terreno, si è in grado di comprendere il senso e il punto di arrivo del lavoro. L’analisi del banale quotidiano finisce per assumere il valore di una... dichiarazione radiografica sullo spaccato dell'universo preso in considerazione. Shore sceglie di frequente di mettere in secondo piano le persone che insistono su questo universo, spesso relegandole addirittura all'ombra dell'invisibilità. Quello che ne risulta è il racconto metonimico di fette della società contemporanea. La sua narrazione procede per tracce raccolte con apparente casualità, una collezione emblematica di oggetti di per sé insignificanti, illuminati dalla critica visione di insieme dell’autore e riassemblati in un mosaico inedito all'interno dei cui interstizi ci muoviamo tutti i giorni senza, in genere, nemmeno accorgercene.
Il valore di questa mostra è quindi ad avviso di chi scrive (la specifica non è retorica, ma esterna implicitamente l’entusiasmo nei confronti dell’autore che muove il resto della redazione) profondamente didattico. Urge rinnovare, anche a costo di ripetersi, i complimenti alla curatrice che ha preso in carico l’opera di un'intera vita e l’ha ordinata scegliendo le tessere giuste per creare quei punti d'appoggio necessari a guadare il non certo semplice fluire impetuoso di un lavoro che, nel corso dei decenni, ha sconvolto e innovato il modo stesso di intendere l'approccio al fotografico. Seguendo e lasciandosi guidare dalla traccia costruita si arriva con naturalezza a inerpicarsi sui sentieri scoscesi di un corpus di immagini che non nasce certo per gratificare l’occhio dello spettatore, bensì tenta di offrire risposte a interrogativi molteplici sui soggetti ripresi, sulla società e sul medium stesso utilizzato per condurre l’indagine. Un bel modo modo per iniziare la riconciliazione con un’edizione che finora era apparsa piuttosto censurabile. [ S. I. ]

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STEPHEN SHORE
di Stephen Shore
Espace Van Gogh | fino al 20 settembre 2015
ingresso: 12,00 €

pubblicato in data 14-07-2015 in NOTIZIE / MOSTRE

ARLES2015 StephenShore






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