In mostra a Bari, fino al 30 settembre presso il Museo Civico, la mostra di Giuseppe Pavone intitolata Herbarium dedicata a quelle erbette, o come vengono comunemente definite, erbacce, che infestano i marciapiedi e gli interstizi tra questi e le carreggiate, rompendo il decoro e le coperte di asfalto e cemento che l’uomo impone alla natura ─ a dire il vero per ovvie necessità legate allo sviluppo della nostra civiltà. La natura, però, vera padrona del Pianeta ─ almeno fino a quando non l’avremo distrutta completamente in un calcolato e sapiente processo autodistruttivo dell’uomo ─ tenta in tutti i modi di sopravvivere e riesce a bucare asfalto e cemento puntellando le infrastrutture viarie delle note erbacce.
Dalla mostra Herbarium di Giuseppe Pavone. © Giuseppe Pavone.
Su queste ha lavorato Giuseppe Pavone (Bari, 1955), ingegnere con la passione della fotografia, già autore di importanti ricerche fotografiche legate soprattutto al paesaggio, organizzatore di eventi, fondatore del Centro Ricerche per la Fotografia Contemporanea. Pavone ha fotografato alcune di queste erbe selvagge e proletarie con riprese rasoterra e con sfondi di periferia urbana, creando un cortocircuito visivo in cui le bistrattate erbette diventano protagoniste poetiche e rivelatrici di una sinfonia visiva ─ ma forse è il caso, per mantenere la metafora musicale, di parlare di contrappunto ─ in cui la bellezza delle piccole cose naturali si contrappone all’aridità, e spesso allo squallore, di certe periferie urbane.
Dalla mostra Herbarium di Giuseppe Pavone. © Giuseppe Pavone.
Il titolo del lavoro, Herbarium, dal sapore scientifico, non tragga in inganno: non c’è nessuna intenzione di catalogazione nell’autore ma solo un richiamo alla dignità delle bistrattate piantine che, nella logica indifferente della natura, non si collocano in nessuna gerarchia di bellezza. Pavone ha invece voluto accompagnare le immagini con alcune brevi poesie del conterraneo Lino Angiuli, noto poeta, radicato fortemente in Terra di Bari, probabilmente per sottolineare più l’aspetto di riflessione poetico-intellettuale che non un’intenzione scientifica.
Dalla mostra Herbarium di Giuseppe Pavone. © Giuseppe Pavone.
Scrive al proposito Vincenzo Velati, storico studioso e curatore di fotografia nel capoluogo pugliese: «Difficile però sostenere che ci sia un rapporto di servizio tra le parole e le immagini. Leggendo i versi e vedendo le foto non nascono convergenze ma paralleli: direi che Angiuli e Pavone procedono separatamente con i loro demoni particolari per strade diverse. Lontani dalle immagini incantate dei giardini l’uno, quanto dal profumo letterario dell’alloro e dei limoni l’altro.» […] «Il punctum è il rapporto tra le costruzioni e la vita naturale, tra paesaggio artificiale e natura spontanea, tra singole piante e costruzioni.» La mostra è accompagnata da un catalogo di 60 pagine in cui si avvicendano fotografie e poesie ed è arricchito dei testi di Vincenzo Velati, Dino Borri, e Lino Angiuli, oltre che dello stesso Pavone. [ Pio Tarantini ]
L'allestimento della mostra Herbarium di Giuseppe Pavone presso il Museo Civico di Bari. © Giuseppe Pavone.
Giuseppe Pavone. Herbarium
Museo Civico, Strada Sagges, 13 - Bari
16 settembre – 30 settembre 2016
orario: lunedì, mercoledì e giovedì, ore 10,00 - 18,00 | venerdì e sabato, ore 10,00 - 19,00 | domenica, ore 10,00 - 14,00 | martedì chiuso
ingresso: intero 2,50 € | ridotto 1,50 €
info: 339 3233162
pinoart55@libero.it
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[ RISORSE ESTERNE ]
◎ Giuseppe Pavone
◎ Museo Civico Bari
pubblicato in data 19-09-2016 in NOTIZIE / FPART
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